“Salviamo un Codice”
Un caso di impresa per la cultura
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Roma, Camera dei Deputati
Palazzo San Macuto, Sala del Refettorio, Via del Seminario 76
Venerdì 15 giugno 2007, or e 17,30
L’impresa per la cultura, un binomio vincente in un paese come l’Italia dove le attività produttive debbono distinguersi nella competizione globale e l’ingente patrimonio culturale ha bisogno di nuove risorse per la sua conservazione e valorizzazione. Strada intrapresa anche dal Gruppo Ceoldo di Padova, leading sponsor dell’originale progetto “Salviamo un Codice”.
Digitalcodices è il partner tecnologico dell’evento del 15 giugno e delle future iniziative che si succederanno negli anni a venire ideate in accordo con il progetto originale sviluppato dalla rivista “Alumina. Pagine miniate” del Gruppo editoriale Nova Charta.
Ogni anno sarà individuato nel ricco patrimonio di codici miniati delle biblioteche italiane un manoscritto di particolare valore storico e artistico bisognoso di un intervento di restauro e di un’attività di valorizzazione, di studio e comunicazione.
Prima dell’invenzione della stampa sono state le fragili, ed eccezionalmente affascinanti, pergamene dei manoscritti ad accogliere i capolavori di grandissimi artisti come Lorenzo Monaco e il Beato Angelico. Ma i codici miniati non sono solo opere d’arte di valore incalcolabile. Sono anche i testimoni dell’evoluzione intellettuale, sociale e religiosa di popoli e di civiltà, finestre aperte sulla storia, strumenti indispensabili per conoscere e capire l’Occidente, l’Oriente, l’Islam nelle loro profonde radici artistiche e intellettuali. La prima edizione del progetto “Salviamo un Codice” ha “adottato” l’Ottateuco copto, cioè gli otto Libri dell’Antico Testamento (Genesi, Esodo, Levitino, Numeri, Deuteronomio, Giosuè, Giudici, Ruth) scritti e miniati da due amanuensi, Maka Sêdêq e Pâwlos, vissuti in Etiopia intorno alla metà del XV secolo. Il codice è oggi conservato presso la Biblioteca Comunale Forteguerriana di Pistoia. Per il 2008 è già stato individuato il nuovo codice da salvare, il Decretum Gratiani del Manoscritto Piana, conservato alla Biblioteca Malatestiana di Cesena, il testo di diritto canonico elaborato dal monaco Graziano nel XII secolo, nella sua versione eseguita nell’ambiente universitario bolognese nel XIII secolo.
Il progetto "Salviamo un Codice" ed il codice restituito alla sua antica bellezza saranno presentati alla Camera dei Deputati, Palazzo San Macuto, il 15 giugno 2007, alle ore 17.30. Interverranno: Oliviero Diliberto Professore Ordinario Università La Sapienza di Roma, Alberto Ceoldo Amministratore Delegato Gruppo Ceoldo, Gianfranco Malafarina Direttore Responsabile “Alumina. Pagine miniate”, Ambrogio M. Piazzoni Vice Prefetto Biblioteca Apostolica Vaticana, Renzo Berti Sindaco di Pistoia, Maurizio Vivarelli Direttore Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, Armida Batori Direttore Istituto Centrale di Patologia del Libro, Cesare Biasini Selvaggi Responsabile Relazioni Esterne Digitalcodices.
Convegno Nazionale “Roman de Troie"
Martedì 5 dicembre 2006 si è svolto, presso la Sala Alessandrina dell’Archivio di Stato di Roma, il Convegno Nazionale “Roman de Troie. Dal progetto di digitalizzazione dei manoscritti del Roman de Troie alla gestione, fruizione e valorizzazione dei beni librari attraverso gli strumenti dell’Information & Communication Technology. Problematiche e prospettive”
Il convegno è stato patrocinato da: Biblioteca Apostolica Vaticana, Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lazio, Provincia di Roma e Comune di Roma.
Promosso da Digitalcodices-Centro di studi informatici per i beni librari, prodotto da Unione Europea Esperti d’Arte Onlus, sub signo Stellae srl, Concept 2002 srl, il convegno curato da Cesare Biasini Selvaggi si è proposto come momento di riflessione, di analisi e di approfondimento circa le moderne tecnologie digitali introdotte nel mondo dei beni culturali e, in particolare, nel settore dei beni librari conservati presso istituzioni sia pubbliche che private.
Il successo di pubblico è stato entusiasmante: oltre 150 intervenuti tra rappresentanti di amministrazioni territoriali, enti pubblici, biblioteche, istituti culturali pubblici e privati, fondazioni, associazioni, università e centri di ricerca, testate giornalistiche specialistiche e generaliste, aziende di ICT operanti nel settore dei beni culturali/librari.Il convegno è stato aperto da Marina Morena dell’Archivio di Stato di Roma. E’ seguita la sezione degli interventi istituzionali con Flavia Cristiano (Direttore Servizio II Conservazione e Tecnologia - Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari – MiBAC) e Luciano Scala (Direttore Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali – MiBAC). |
Le loro relazioni hanno riscosso un notevole apprezzamento da parte del pubblico sia per la generosità degli approfondimenti svolti che per la manifestazione di interesse ad una più stretta collaborazione e coordinamento tra tutti gli attori, pubblici e privati, operanti nel settore dei beni librari (e archivistici) e in quello dell’ICT.
La relazione di Piero Innocenti (Università della Tuscia) sulla catalogazione dei manoscritti ha inaugurato la seconda sezione del convegno rivolta al progetto di digitalizzazione del “Roman de Troie”, un testo del 1165 ca., opera di Benoit de Sante Maure che narra la storia dell’assedio di Troia sino alla morte di Ulisse.
Il recupero digitale è stato operato dalla sub signo Stellae srl sui manoscritti del “Roman de Troie” conservati presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Nazionale di Napoli, la Biblioteca Apostolica Vaticana e la Biblioteca Marciana di Venezia. La digitalizzazione, implementata da un software di navigazione per ottenere, tra l’altro, la collazione virtuale dei manoscritti separati nello spazio, ha consentito analisi e studi paleografici e filologici, ai quali sono stati dedicati gli interventi di Antonella Ghignoli (Università di Firenze) e di Maria Carla Battelli (Università di Cassino). Ai libri antichi e alla loro digitalizzazione come ulteriore modalità di lettura e di pubblicazione è stato il tema dell’intervento di Gaetano Colli (Centro di Servizi Interdipartimentali Biblioteca di Filosofia – Università La Sapienza).
Si è così avviata la terza sezione del convegno sui metodi e sulle soluzioni della gestione e fruizione dei beni librari attraverso gli strumenti dell’Information & Communication Technology e sul confronto dei relativi sistemi e criteri di valorizzazione operanti nei vari organismi pubblici e privati, italiani ed europei (Giuliana Sgambati e Maria Luca Di Geso, ICCU - Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche; Dianella Lombardini, Signum - Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche; Irmgard Schuler e Timothy Janz, Biblioteca Apostolica Vaticana).
E’ stato quindi analizzato l’impatto delle nuove tecnologie nel mondo dei beni librari in relazione alle potenzialità e opportunità di e-business derivanti per il sistema-impresa e sono state affrontate nella relazione di Domenico Bennardi (Responsabile didattico della Scuola Artedata di Firenze – Direttore del portale Artjob.it) le problematiche e le prospettive che riguardano i percorsi di formazione e gli sbocchi professionali del settore ICT per i beni librari.
Al termine dei lavori, il curatore scientifico del convegno ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla sua migliore riuscita e, in particolare, coloro che lo hanno sostenuto: il Pio Istituto Catel e le aziende So.Se.Bi., Polidoro, Nica, Softpeople Prime Source, La Memoria Storica e Kodak.
Saranno presto online la rassegna stampa del convegno e gli interventi dei relatori i n modalità podcasting.